"Quando nel 2010 Viktor Orbán arrivò al potere disoccupazione in Ungheria era di oltre l’11%, oggi ufficialmente è all’4,2% grazie al ripetuto taglio delle tasse sul profitto che ha attirato molte aziende e investitori stranieri" a raccontarlo è Massimiliano Cochi, inviato a Budapest per TV2000, che alle elezioni dell'8 aprile in Ungheria ha dedicato l'ultima puntata di "Today", programma di approfondimento internazionale della rete romana.
Nell’Ungheria che deve attrarre più lavoratori a novembre lo stipendio medio è salito a 323mila fiorini, in crescita del 13% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Tra le cause gli aumenti ai salari minimi garantiti, ma, spiega l'esperta di HR, c'entrano anche i datori di lavoro, che, per attrarli o mantenerli devono "corteggiare i dipendenti".
A giugno 2017 la media degli stipendi lordi in Ungheria è salita a 297.300 fiorini (circa 990 euro lordi), il 14,4% in aumento rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente.
Le università ungheresi hanno stretto una collaborazione con sei multinazionali operanti nell’IT per incrementare il numero di giovani professionisti nel settore.