Il nuovo gabinetto del Parlamento di Budapest sarà formato nel giro di tre o quattro settimane e includerà “nuove personalità”. A dichiararlo Viktor Orbán, appena rieletto per il terzo mandato consecutivo, durante la conferenza stampa nella quale ha confermato la prossima formulazione del pacchetto legislativo “Stop Soros”. “Dobbiamo lavorare di più a Budapest” spiega Orbán in merito alla vittoria della sinistra nella capitale, dove 12 su 18 seggi sono andati all’opposizione.
di Claudia Leporatti - "L’Ungheria si conferma la guida dei movimenti populisti che stanno avanzando in tutto il mondo" Federigo Argentieri, storico e docente, si occupa di Ungheria dagli anni Settanta. Vi ha vissuto a lungo per motivi di ricerca e non ha mai smesso di seguirla, nonostante insegni a Roma. Suoi alcuni dei più centrati testi sul 1956, mentre al giorno d’oggi viene continuamente intervistato per comprendere la politica e la società ungheresi.
Primo caso di terzo mandato consecutivo in Ungheria, Viktor Orbán conquista il Paese nonostante la virata a sinistra di Budapest. In Parlamento entrano anche DK e LMP, mentre restano fuori i giovani di Momentum. "Il nostro obiettivo non è stato raggiunto": secondo, ma distante, il leader di Jobbik, Gábor Vona, si dimette subito dopo l'annuncio dei risultati seguito a ruota da Gyula Molnár, il numero uno dei socialisti di MSzP. "Fidesz ha vinto, ha vinto di nuovo" chiosa l'ormai ex capo dell'estrema destra.
Durante le vacanze di Natale avete staccato la spina e messo da parte lo smartphone? Bene, ma è ora di rientrare nei ranghi e quale modo migliore per farlo se non informandosi su quanto è successo nelle ultime settimane? Eccovi un rapido riepilogo dei fatti che riguardano l’Ungheria, uno dei Paesi che andrà alle urne quest'anno, oltre all'Italia. Cominciamo difatti dalla politica.
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